20 novembre, 2007






Sei o no un valore di mercato?



“...non conosco l'uomo ma conosco il suo prezzo....”
(B.Brecht)
Modificherei l'aforisma brechtiano nella sua forma più moderna: “non mi serve conoscere un uomo, mi basta conoscerne il prezzo!

Già perché tutti dal momento che nasciamo abbiamo un cartellino invisibile sul quale è riportato il nostro “prezzo”, ovvero: il nostro valore.
Il proseguo della nostra vita è poi teso ad acquisire o meglio a farci acquisire attraverso una cultura ad hoc, una forma mentis con cui non facciamo altro che cercare di adeguare il nostro prezzo sul mercato.


Purtroppo è piuttosto difficile riuscire a sfuggire ad una sorta di percorso vitale “standardizzato – omologato” e quindi anche controllabile.....

Che il “sistema” abbia elaborato un modo per poter controllare i destini della maggioranza delle persone o perlomeno di quelle classi dove lo scontento potrebbe sollevare pericolose “istanze”, o i cui membri migliori potrebbero diventare futuri “leaders” e quindi: scomodi rivali di una classe dirigente ormai obsoleta, incapace, lenta, che da secoli trascina i suoi stupidi rampolli , guardandosi bene dal creare le condizioni della “loro” sostituzione?

-Perché a tutto ciò che oggi dovrebbe avere il pedigree della qualità, deve necessariamente corrispondere un controvalore?
-Perché non potrebbe essere che: uomini intelligenti e preparati scelgano altri uomini intelligenti e da loro stessi preparati? E non invece che uomini “ricchi” e senza scrupoli insieme ai loro servi politici determinino le condizioni in cui crescere i loro sostituti?


E allora........ troviamo il modo di “prezzare” l'individuo:

lo “stipendio”!

Non è solo un controvalore dell'attività che noi svolgiamo in società. Ma è un elemento identificativo della nostra possibilità di movimento, azione e decisione all'interno della società stessa.

Anche se può sembrare paradossale, il nostro stipendio è uno strumento di ordine pubblico: vale a dire che la nostra possibilità di un eventuale “rivalsa” contro il sistema viene sistematicamente inibita dal nostro “prezzo – stipendio” che non permetterà di muoverci oltre i parametri stabiliti dalla classe dirigente succitata. Se guadagni mille € al mese, la tua vita crescerà e si costruirà attorno ad essi ed anche le vie percorribili nel sistema (sia quelle legislative che di rivalsa sociale) saranno limitate dalle Tue possibilità economiche, ovvero, dall'entità del Tuo valore.

Pensate ad esempio alle possibilità che avrebbe una coppia di lavoratori interinali i cui stipendi sommati non superino i millequattrocento euri al mese?
Quali potranno essere le loro garanzie per la realizzazione delle condizioni minime, indispensabili di una loro rivalsa sociale?

Quindi se mettiamo insieme: tendenza alla privatizzazione + organizzazione di un mondo del lavoro degradante che non realizza neanche le condizioni minime di qualità di vita..........quale potrà essere l'inevitabile risultato?

Vi siete mai chiesti perché, ad esempio, le società più evolute che abbiamo progressivamente distrutto non avevano la moneta? Perché non si lasciava che fosse un criterio quantitativo a determinare il valore di un prodotto o di una prestazione se queste erano il risultato di una “abilità” e quindi di un processo qualitativo!

Ci hanno finalmente inseriti in un sistema contabile! Tutti i nostri movimenti altro non sono che il risultato di una logica contabile - numerica stringente.

Tutte le nostre azioni sono le mosse obbligate su di una scacchiera contabile predeterminata..........( a Voi la prossima mossa?)

Oh! Gai moovidisti penso che inevitabilmente la creazione di una “Società” culturalmente, socialmente e umanamente avanzata, passi senza dubbio attraverso ad esempio: la realizzazione di condizioni di lavoro e sociali egualitarie, dove l'istruzione sia ( e debba necessariamente essere ) pubblica e garantita a tutti con forti investimenti pubblici. “A ciascuno secondo il suo bisogno e da ciascuno secondo le sue capacità....”.

La privatizzazione incontrollata porta con sé, inevitabilmente, il “criterio quantitativo” e una volontà contabilizzante pericolosa, che si insinua nelle menti portandoTi a credere che non vi sono ( e non vi possono essere mai stati ) altri mondi possibili. E' un gioco di scacchi virtuale che purtroppo viene gestito dagli spettri di una classe, che strisciando attraverso la storia, ripropone i suoi deboli rampolli....

A proposito, gai moovidisti ma Voi........”quanto valete?”.
A risentirci e.......buono stipendio a tutti!

Mr. Boerna [+]

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