29 novembre, 2006






Il politico di turno

“ Ah! Be! Quello che è in superficie lo vedo anch'io!”


E' la quanto mai enigmatica frase con cui ha esordito, in tutta la sua grassa ignoranza, il politico di turno in un certo posto, ad un certo momento.


Mi sapete dire voi che senso ha questa frase?


Che forse questi grassi buoi abbiano capito e scoperto che tutto quello che sta sulla “superficie” sia esattamente ciò che “appare”?

Che forse a questi grassi buoi convenga valutare solo la superficialità delle cose, visto che per deformazione professionale l'unica cosa che sanno fare o che riescono a fare, è di stare “sempre” in superficie (a galla)?


Chi saremmo oggi o dove saremmo, se i grandi della storia ( filosofi, fisici, scienziati, condottieri ecc.) si fossero fermati alla superficie delle cose?


Che piccole menti standardizzate! Pensate poi, che questi grassi buoi, brillanti solo nel saper far nulla, sono gli stessi che definiscono i programmi scolastici ed in genere i principi generali dell'istruzione........

Pensate se Einstein invece di essere un genio, fosse stato un semplice, pingue, incosciente, piccolo e stupido uomo politico dei giorni nostri?

Inoltre questi grassi buoi, tanto cattolici e religiosi per convenienza politica dovrebbero sapere che la fede stessa non presuppone il fermarsi alle apparenze, alla superficie delle cose!


Il problema forse sono proprio: i grassi buoi!

Il problema forse è che oggi la tendenza è quella di adeguare il mondo

all'immenso tenore intellettuale dei grassi, grassi buoi.


Quando smetterete di ingozzarvi di laido interesse?


Non ci interessano le vostre opinioni e comunque non dateci i vostri consigli, anche perché voi grassi buoi non siete più in grado di combattere nella vita reale che è solo, ormai, affar nostro............


Ave oh gaio visitatore!








Vuoi essere me (Moovida)

Bisogna aver timore degli specchi. Negli specchi sono riflesse cose che l'uomo non sa scorgere ad occhio nudo. Gli specchi succhiano all'uomo tutto il suo midollo. Il riflesso sei tu ed il tuo contrario e... diventi zero.

L' introspezione del testo emerge dai continui riferimenti al buio, alla solitudine, al freddo come riflessi di immagini provenienti dal di dentro. Ma la solitudine di cui si parla, non e` una solitudine esplicita, ma quella di chi sa astrarre dalla realta` visioni non comuni. E' una visione irreale coome quella di chi si guarda allo specchio e... non si riconosce.

Ascoltalo

28 novembre, 2006






Le madri di Avalon


Ridatemi “Avalon”!

Rivoglio le sacerdotesse di Avalon.
Rivoglio colei che non aveva timore delle sue nudità.
Rivoglio la madre di tutte le madri......
madre dell'uomo e sorella della terra.

Voglio poter riposare nel suo umido e morbido grembo
e lo voglio quando voglio.

Ridatecele....
Ridatemi Eva, ridatemi Lucy!

Avete nascosto alla terra il suo essere più puro,
il suo germoglio sempreverde.
E la Terra sanguina........
E voi spettri neri, a mani giunte e in un sussurro:
“l'ha voluto DIO!”

Mi avete tolto .......la frescura d'estate....il tepore invernale.

Mi avete chiuso in una “spelonca”umida e fredda a parlar di
morte!

Mi avete forgiato un'arma perché mi pugnalassi.....
Mi avete convinto, costretto, ad uccidere i fratelli
donati alla terra dalle madri di Avalon:
“alla Natura per la Natura”.

Ma ora Io la rivoglio:
voglio il verde dell'erba;
voglio il blu del mare
voglio l'azzurro del Padre......

Rivoglio mia sorella.....la madre di tutte le madri
tutte le madri.......di tutte le madri.......

Ave gaio visitatore Mr. Boerna

25 novembre, 2006






L'incubo di Darwin

Ho visto questo film e ne sono rimasto sconvolto... sto ancora cercando di capire se devo o meno ringraziare Silvia per averlo acquistato.
Vi riporto alcune parti dalle note dell'autore, Hubert Sauper, forse a qualcuno verrà voglia di vederlo:






Il cuore del mondo.

La regione dei Grandi Laghi è il cuore dell'Africa, verde, fertile e ricco di minerali, e si dice che sia stato anche il luogo di nascita della spece umana. Quest'area è nota per la sua incomparabile fauna e vegetazione, per i suoi vulcani innevati e per i celebri parchi nazionali. Allo stesso tempo, è davvero il "cuore di tenebra" del nostro mondo. Le guerre civili che devastano questa regione - di gran lunga i conflitti più sanguinosi dai tempi della seconda guerra mondiale - si svolgono in una sorta di "limbo morale". Nel solo Congo le vittime di queste guerre sono pari a quelle dell'11 settembre a New York: solo che qui muoiono ogni giorno dell'anno. Quando non vengono completamente ignorate, queste guerre senza fine vengono al massimo definite "conflitti tribali", come quelli di Ruanda e Burundi. Le cause segrete di questi scontri sono - nella maggior parte dei casi - interesi imperialistici nel campo delle risorse naturali.



Nel cuore di tenebra.

Per girare l'incubo di Darwin abbiamo utilizzato una troupe minima: con me, solo il mio fedele compagno di avventure Sandor ed una piccola videocamera. Dovevamo restare molto vicino ai nostri "protagonisti" e seguire per lunghi periodi le loro vicende. Oggi sento che loro sono una parte fondamentale della mia vita. Quando ti trovi davanti a certi contrasti e contraddizioni, la realtà può diventare "eccessiva". In un certo senso era fin troppo facile riprendere immagini sconvolgenti, dal momento che stavo filmando una realtà di per se sconvolgente. Ma era anche facile finire nei guai. Girando in Tanzania non abbiamo mai potuto presentarci come una troupe regolare. Per poter volare sui cargo, abbiamo dovuto fingere di essere piloti o facchini e mostrare documenti falsi. In alcuni villaggi ci hanno scambiato per missionari mentre i manager delle industrie ittiche temevano che fossimo ispettori di igiene della Unione Europea. Abbiamo finto di essere uomini d'affari australiani nei bar degli hotel o semplici innocui escursionisti "che scattavano qualche fotografia" nella savana africana. Abbiamo sprecato un mucchi di tempo a rispondere alle domande di funzionari di polizia confusi e madidi di sudore, fermi presso posti di blocco o in prigioni locali. Una buona parte del budget delle riprese è stato sprecato in multe e bustarelle per tornare in libertà...
Per noi era divenuta una specie di deprimente routine, questo ritrovarsi nell'impossibilità di lavorare, seduti sotto il micidiale sole tropicale, circondati dalle lische di milioni di pesci del Nilo, cercando di non impazzire.



Solo i migliori sopravvivono?

Il vecchio interrogativo - su quale sia per il nostro mondo il miglior sistema politico e sociale - sembra aver trovato una risposta. Il capitalismo ha vinto. La forma definitiva delle società del futuro sembra essere quella della "democrazia dei consumatori", che viene considerata come "buona e civilizzata". Dal punto di vista darwiniano ha trionfato il "sistema buono", che ha vinto grazie alla capacità di convincere i suoi nemici oppure di eliminarli.
In L'incubo di Darwin ho cercato di trasformare la bizzarra storia del trionfo di una specie ittica e dell'effimero boom generato da questo pesce "adatto" in una allegoria ironica e terrificante di quello che viene chiamato il nuovo ordine mondiale. Avrei potuto fare lo stesso tipo di operazione in Sierra Leone, solo che al posto del pesce ci sarebbe stato un diamante, in Honduras una banana, mentre in Libia, Nigeria o Angola ci sarebbe stato il petrolio.
Immagino che la maggior parte di noi conosca i meccanismi di distruzione della nostra società, ma non riesca comunque ad immaginarli nella sua completezza.
Noi non riusciamo a farci un quadro completo, perchè in realtà non riusciamo a credere in quello di cui siamo a conoscenza.
Così, ad esempio, ci sembra incredibile che laddove venga scoperta una qualsiasi materia prima, la gente del posto in realtà viva in miseria, mentre i giovani si arruolano in qualche esercito o milizia, mentre le ragazze finiscono come cameriere o prostitute.
Mi fa star male dover continuare ad ascoltare e vedere le stesse storie che si ripetono incessantemente. Dopo centinaia di anni di schiavitù e di colonizzazione europea dell'Africa gli effetti della globalizzazione dei mercati sono l'ultima e più micidiale umiliazione inflitta alla popolazione di questo continente. L'atteggiamento arrogante dei paesi ricchi verso il terzo mondo (che comprende i 3/4 dell'umanità) sta creando pericoli incalcolabili per tutti i popoli.




23 novembre, 2006






Al peggio non c'è mai fine

Ave gaio visitatore

...”al peggio non c'è mai fine.” Il perché si vada a vedere sempre il peggio delle cose è piuttosto curioso. Ma quello che risulta ancora più curioso è il fatto che tendiamo, più o meno tutti, nella veste di critici o criticoni a tuffarci anima e corpo nella “monnezza” e quindi a dotarci di un orizzonte affastellato di oggetti da rigetto. Ma il porsi come traguardo delle proprie elucubrazioni mentali, gli “orizzonti monnezzari” del nostro tempo, non crea, a lungo andare, il rischio di trasporre ciò nella realtà stessa? Voglio dire che se ti butti in mezzo al mare l'elemento con cui avrai a che fare, almeno fino a quando non deciderai di raggiungere la terra ferma, sarà pur sempre l'acqua marina... Quindi, perché?

Io, o meglio il Moovida che è in Me, crediamo che ciò sia determinato: dalla facilità.
Facile è giudicare tutto ciò che è “ovvio”, tutto ciò che è frutto di ricerche minimaliste con l' ausilio di mezzi che ti offre il senso comune o la comune cultura, ma che altro non sono se non mezzi mediocri di approccio e che non possono che portare a mediocri risultati. Risultati che lasceranno come traguardo solo l'orizzonte di monnezza.

Se poi l'ovvio viene mascherato da luci e lustrini, attraverso interviste, recensioni, trasmissioni, allora l'ovvio diventa importante e conosciuto, o meglio, conoscibile costringendo i criticoni (critici faciloni) a ribadire ciò che gli viene “imposto”.

E perché allora non cominciare a pensare che “...al meglio non c'è mai fine!
Perché non ampliare l'orizzonte oltre la monnezza cominciando a vedere con i propri occhi, a sentire con le proprie orecchie, a gustare con il proprio palato. Vedere il mondo, gustare il mondo o sentirlo attraverso le recensioni, anche se di critici quotati, è come averne un'immagine distorta, passata e soprattutto di seconda mano. Inoltre ci allontana irrimediabilmente dai “meccanismi” e le ragioni per cui chi “fa”, fa ciò che “fa”.

Forse l'unico consiglio che il Moovida si sente di dare è quello di: fare, fare e poi ancora fare. Fate, sperimentate autonomamente, non lasciatevi illudere da questa cultura dell'attesa, dell'inoperatività in attesa di specializzazione. Molto speso infatti le, cosiddette, scuole di specializzazione altro non sono che anticamere del conformismo mediocrizzante. Le “regole”, infatti, servono solo a coloro che, al fine di poter continuare a guadagnare, cercano un sistema efficace per tener sotto controllo le individualità creative...

Comunque la vita diventa una figata se...”al meglio non c'è mai fine”.
Ave, gaio visitatore!

Mr. Boerna






Il momento “0” e' passato...

Sabato 25 novembre sulle frequenze “97.6” o “97.9” per Merano e “99.0”o”99.6” per Bolzano, stazione radio di Rai Tre, è stata trasmessa la:

NS. INTERVISTA RADIOFONICA
con il mitico: R. Giovanett
dalle 16.05 alle 17.00

Cercheremo di reperire la registrazione, visto che noi Moovida siamo stati troppo pirli per registrarla :)

20 novembre, 2006






Formattazioni(Moovida)

"Le macchine somigliano molto agli esseri umani...è per questo che anche loro possono sbagliare."


"Formattazioni" descrive il pericolo che si corre nel momento in cui il rapporto uomo-macchina perde il senso naturale delle cose: come dovrebbe essere il rapporto tra chi ha coscienza delle cose e l' "oggetto" che invece può essere solo "utilizzato." Il problema si rivela nella sua drammaticità nel momento in cui usiamo le macchine come tramite-confidente per intessere relazioni socio-sentimentale con altri esseri umani, trasfondendo in esse parte della nostra umanità. La cosa diventerebbe ridicola se poi si scoprisse che dietro questo , lento ed inconscio, processo di "disumanizzazione" ci fossero, nuovamente spaventosi, disincantati, interessi economici per il controllo delle ns. menti e coscienze. "Fidarsi è bene, non fidarsi è............."

Ascoltala

18 novembre, 2006






L'importanza di essere un Nacho Libre...

(o forse era l'importanza di avere la panza?)

Eccovi la genialita', immersa in un Messico dei luchador...
Ladies and gentlemen, Mr. Nacho Libre



15 novembre, 2006






Le ultime due birre...


E giù un'altra birra.........

Non so ancora per quale cazzo di motivo continuo a bere se poi sto malissimo.
Di certo c'è solo che...........STO' MALEEEEE!
Sto guardando uno “special tribute” ai J.Prist su MTV e non sto capendo una min...a. Saranno anche i fumi dell'alcool ma mi sembra tutto irreale e così lontano nel tempo, quasi fossero passati secoli. Ma, io, quei gruppi li ho sentiti quando ero giovane. Già ma quando sono stato giovane? Oh! Sta entrando B. Made...... Be insomma il chitarrista dei Queen. Questo è puro rock'n roll........e sia! anche se sento tutto ovattato.
Cazzo vorrei sapere solo perché? Perché ogni porca volta ci ricasco? Se non ci sono
The Rolands o Mr. Pypo trovo comunque un buon, anzi ottimo, motivo per bere o meglio per sfasciarmi in un bicchiere o anche in un bicchierino, tanto a questo punto fa comunque lo stesso.
E' arrivata la pubblicità e sono così sfasciato che riesco a sopportarla! Oh! Oh! Guarda quella.......c...zo ha due borracce spaventose e sono sicuramente due.....sì non mi posso sbagliare......sono ubriaco ma quelle sono due......senza dubbio.
I “Kiss”? Ma che è? C'è Rob Zombie che sta cantando un pezzo dei Kiss......ma....
mi sembra un po' una merda!Comunque oggi l'orizzonte è d'un piatto assoluto non mi smuoverebbe
neanche la Anderson senza reggiseno......
Di nuovo la pubblicità. Stanno pubblicizzando l'ultimo disco di R.W......n'a bella merda. Questo ovunque piscia nasce un disco, che poi diventa un testimonial, che poi diventa una suoneria: ma che ca... se ne farà di tutti questi soldi. Una presentatrice sta parlando della lingua di Simmons......be secondo me ci ha fatto un pensierino!? Comunque i Kiss sono stati un gruppo grandioso ed il basso a forma d'ascia è una figata.
Siamo in un'atmosfera anni ottanta. Sono sempre le ultime due birre che mi fottono!
Le ultime due, tanto che vedo un pipistrello volare.........ah, no,è Simmons dei Kiss. C..zo come zompa ancora, nonostante l'età.
Stanno dicendo che le “All Saints” si sono riunite dopo cinque anni di tentativi con carriere soliste........Dicono che si sono riunite dopo che essendosi riviste hanno scoperto di essere AMICHE! Che stronzata! Ma questi credono veramente che siamo nati con un amo ficcato nel culo? Dopo cinque anni di carriere solistiche trascorsi senza battere un chiodo, si incontrano e si rimettono assieme perché scoprono di essere amiche........ma che profusione di buoni sentimenti in un mondo di sporchi soldi. Ho lo stomaco in gola.
Comunque la moda degli anni Ottanta faceva proprio cagare......e quei pantaloni stretti alla caviglia, oppure infilati in stivaletti di camoscio color viola. I capelli assolutamente cotonati sorretti da vistose fascette tipo paraorecchie......sembrano un branco di checche!
C..zo mi sa che devo andare a vomitare. Mi sa che.........vado a vomitare!
P.S: Non seguitemi!
Ave gaio visitatore
Mr. Boerna

14 novembre, 2006






Perla di saggezza dei Moovida N.2

Non so mai se quello che faccio, lo faccio per un motivo... oppure perché troppo pigro per trovarne un'altro.

Mr. Boerna

13 novembre, 2006






Discografia Moovida

In coda al purgatorio





Hermanns Wolf






Virtual






Me, myself and the female part of me...





The last dance of my chicken brain





What are you looking at?






Cos'e' il Moovida?

Il Moovida è sicuramente un musicista, se per musicista si intende: colui che compone, suona e canta i suoi pezzi. Ci teniamo a precisare ciò, perchè molto spesso veniamo accomunati a tutti coloro che, attraverso le cover, ripropongono pezzi fatti da altri musicisti e che noi amiamo definire uomini o donne di spettacolo: “showmen”. Ci pare opportuna la precisazione visto e assodato che, ad esempio, i lettori di libri non per questo vengono considerati “scrittori”.

Fatta questa necessaria precisazione il Moovida è, quindi, e rimane un musicista. Ma è anche un musicista sopra le righe che è riuscito, pia piano, a creare il suo ambiente, fatto di: scambio di opinioni sui massimi sistemi, sull'importanza e la bellezza delle donne, fatto di bevute e confronti, di amarezze ma anche di piccole gioie.

Il Moovida non ha certezze ma, come ci piace sempre dire, “opportunità”. La distinzione è d'uopo perché è la stessa che esiste tra: immobilismo, stabilità, conformismo e quindi “noia”, e dinamismo. L'opportunità è dinamismo. E' ciò che ti spinge a cercare sempre qualcosa di nuovo, ti porta a reinventarti giornalmente e a confrontarti con gli altri... che du' palle, sto scrivendo un sacco di minchiate superscontate!!!!!!!




Non so chi cazzo siamo però useremo questo sito non solo per aggiornarvi sulle ns. conquiste musicali future, ma anche per riversarvi il fiume di idee che ci passano per la testa. Cercheremo, per il rispetto che abbiamo delle persone intelligenti di non essere scontati, ma purtroppo ogni tanto facciamo anche i cazzoni, quindi tutto è e sarà possibile. Avremo un rubrichina dedicata ad una nostra rivisitazione dei proverbi famosi (Le perle di saggezza), anche perché alcuni ci sembrano delle vere e proprie chiaviche costruite ad hoc da furboni ecclesiastici e speculatori monetari, per giustificare che schiavi e sprovveduti sono categorie che sono e dovranno “necessariamente” esistere per sempre (se non ci fossero gli stupidi non sarebbe possibile distinguere i furbi).

Cercheremo di fare in modo, soprattutto, che questo nostro sito diventi un'isola mediatica dove incontrarci e scambiarci delle opinioni. Ma dato che ciò ormai lo fanno tutti, noi vorremmo, anche con il vostro aiuto, creare un vero e proprio linguaggio moovida: un linguaggio dinamico e dissacratore dei luoghi maledettamente comuni e di tutte le stronzate che il mercato, compreso quello musicale, ci propina giornalmente vestendole di aggettivi che vanno dalla genialità alla spontaneità-verginità... bla... bla... bla. Sarà un ambiente dove i punti cardinali saranno una “esplosione di omnipresenza simultanea”, dove sarà opportuno che ci sia l'opportunità che tutto sia opinabile, lasciando le “certezze” alle accademie. Ciò che voi, eventualmente, ci scriverete, in risposta o come proposta, verrà trasformato in opportunità, e ciò che riterremo più bello e dinamico, in testo o musica... dedicandovelo.




Vi daremo e ci permetterete di creare uno stile, una storia, un marchio riconoscibile. Non sarà facile ma l'importante è iniziare. Non sarà difficile ma è sempre importante iniziare.

Il Moovida è resistente alle avversità della vita. Amiamo definirci degli “scarafaggi”, perché come queste bestiacce abbiamo operato una mutazione ogniqualvolta la vita ci ha stretti all'angolo e non scherzo quando dico che non sono state poche.

The Rolands, mr.Pypo e mr. Boerna sono stati definiti degli “onnivori” in una recente recensione. E' vero! Ma alla fine le pietanze le inventiamo e le prepariamo noi. In modo più stradaiolo, noi invece ci definiamo come delle “puttane da ricerca” perché non disdegniamo nessun genere musicale, solo per partito preso, ma cerchiamo di suggere tutto ciò che ci sembra più “nutriente” in dinamismo, contenuto, stile e sensualità. Ciò ci fa forti, quindi, nello sfidare chiunque a cercare di etichettare la nostra musica come espressione non “originale” nel panorama musicale odierno.




Teniamo anche a precisare, che nonostante alcuni nostri testi esprimano una critica sprezzante nei confronti dei politici e del modo di far politica, noi rimaniamo osservatori distaccati, non certo per una forma di vile disimpegno, ma perché crediamo che il gioco si sia fatto troppo grande e subdolo, e che non esistano la “destra” e la “sinistra” ma solo interessi diversificati. Questa falsa contrapposizione sarebbe necessaria solo per creare la tensione necessaria a richiamare il pubblico (si buttano le briciole per richiamare i piccioni in piazza), pensate infatti: andreste mai a vedere una partita di calcio dove ad esempio il Milan giocasse contro se stesso? No! E non è nemmeno del tutto assurdo credere che ciò sia cercato a tavolino, per cui noi diventiamo meri spettatori (tutto fuorché onesti cittadini e onesti elettori): non a caso questi cazzoni hanno più visibilità, ormai, delle veline stesse o di tali calciatorucoli impotenti... Per creare un bluff bisogna che qualcuno ci creda fino in fondo! A voi l'ardua sentenza, a noi la musica.

Comunque eminente visitatore... saremo un tribù!

Mr. Boerna, The Rolands, Mr. Pypo

08 novembre, 2006






...Nascondi ciò che sono ed aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni

(La XII notte)
A volte è necessario indossare una maschera, cercando di vedere il mondo attraverso le sue fessure. A volte è necessario nascondersi agli occhi del mondo perché solo così riusciamo a giudicarlo senza dover, per forza, trovare un modo di porsi nei confronti di esso. Questo ci permette di vedere, di giudicare, di valutare le cose attraverso la condizione dell'anonimato, con un viso inespressivo e senza emozioni. Una maschera ti permette di non avere: razza, sesso, appartenenza religiosa, provenienza e condizione... una maschera. Forse oggigiorno solo una maschera ti permette di essere veramente libero.


Aspetterò paziente il mio momento di gloria.
Aspetterò dietro le sue strette fessure con il sudore negli occhi.
Aspetterò fino a che Lei non mi sfiorerà con le sue dita di avorio.
Aspetterò fino a che Il suo profumo inonderà tutti i miei sensi...
Tutti i miei sensi e... il profumo del suo seno.
Tutti i miei sensi e... la voracità delle sue labbra.
Ed Io aspetterò... tra i suoi capelli;
Aspetto... toglimi la maschera!
Ti prego... toglimi

06 novembre, 2006






Etica per un figlio(Moovida)

...Non so se il fine ultimo della vita sia la felicità, come dice Savater o il sapere, come dice Einstein. Forse non è né l'una né l'altra o forse entrambe. Comunque sia, credo che la vita debba essere vissuta coerentemente con il proprio pensiero, nel rispetto e nella considerazione, anche, del pensiero altrui.



"Etica per un figlio" può essere considerato il manifesto del buon padre "cosciente e coscienzioso". Che tutti abbiano sempre delle risposte ai mali del mondo o degli altri: è un dato di fatto. Il problema nasce quando le risposte le devi dare ad un figlio: allora capisci che non esiste un' "ETICA" prestabilita. Non puoi fingere di essere un Dio, non puoi fingere di sapere sempre il perché, in quanto la vita richiede l'esperienza personale di ognuno. Crediamo comunque che chi vive cercando di trovare la ragione della propria esistenza, non fermandosi alla apparenza di un mondo che, spesso, si nutre di superficialità, possa essere a diritto considerato: né troppo vile, né codardo per creare il tuo futuro..."figlio mio".

Ascoltalo

03 novembre, 2006






Perla di saggezza dei Moovida N.1

Oggi mi sono alzato con il mal di testa ed una inestinguibile flatulenza... Sarà che ho visto gli MTV awards?

01 novembre, 2006






La nostra musa...

Due righe per colei che e' riuscita a contribuire in modo egregio alla nostra musica, alle nostre sensazioni... la coautrice di belle come demoni, Giulia Carponi.

Sinceramente non credevo fosse possibile trovare le parole giuste per descriversi musa... fino a questo momento...


"Non accade nulla più che un'alba o un tramonto in susseguirsi.
È un po' così, la vita di una musa. Passa il tempo a provare emozioni
Per donarle al suo poeta. Passa il tempo a farsi bella, a cospargersi di
profumo
E a considerare i ricordi.
Questo è quasi più che un mestiere."




Dove trovare Giulia?
Sul suo sito
oppure nel suo blog.

I piu' fortunati riusciranno a riconoscerla anche nel video di one-size.


Vista la sua metamorficita' vi do un aiutino...








Coscienza (Antonello, Galliani, Niedermair)

Le anime sono dannate da ciò che l'uomo ha costruito per sé; stesso. La passione è un peccato. L'amore è un dolore. La vita è breve e nel ripetere questa preghiera si sconfigge la natura che abita il nostro cuore.
La coscienza viene considerata, generalmente, cosa buona e giusta quando ti aiuta a distinguere ciò che è bene da ciò che è male. Quando ti porta a non avere scrupoli o incertezze, perché; la verità ti è stata inoculata, inserita, fin dalla pubertà. Ma che dire della educazione- sia essa laica o religiosa- che è preposta alla formazione di una coscienza? Come si fa ad essere certi che l' educazione ti porterà alla verità assoluta, quando questa sembra essere scelta da una classe che è, per certi aspetti, quella dominante? Non è che forse veniamo educati per fornire ad alcuni la certezza che, in ogni momento della nostra vita, saremo pronti a servire? Comunque sia il problema sorge ogniqualvolta il rapporto con essa diventa conflittuale quando: ...è una guerra, ormai, tra ego e super ego... ma quanta gente c'è... Allora tutto acquista un' altro sapore...

Ascoltalo






Amore di plastica (Antonello, Galliani, Niedermair)

Vivo labirinti di plastica dove il mondo è costruito ad arte per sogni di plastica. Ovunque io guardi, la realtà è finzione, è artificiale... ma il mio cuore pulsa di sangue.

Amore di plastica è una critica scanzonata del mondo, fin troppo, di plastica che ci viene offerto. E' come vivere in una busta di caramelle gommose cercando di mettere a fuoco il mondo dal di dentro. Siliconeggiante la sua sensazione al tatto... è come il continuo protrarsi di un rapporto con una bambola gonfiabile che alla fine perde il suo vigore... e i più la ricominciano a gonfiare...

Ascoltalo






CD: In coda al purgatorio

Chiunque volesse entrare in possesso acquistando a prezzo di lancio il nostro Cd può rivolgersi a Disco New di Bolzano o Non Stop Music di Merano.Se volete mandateci l'indirizzo, lo recapiteremo in contrassegno postale.






Colloidale (Antonello, Galliani, Niedermair)

Un altro giorno alla deriva, un altro viaggio, un'altra immersione... difficile capirci qualcosa da qui...

È il sentore della continua deriva che, sicuramente, ci accomuna in molti. È la paura di un futuro indefinito verso il quale andiamo tenendo le dita incrociate. Nell'individualismo più sfrenato diffidiamo del processo di flocculazione fino al non poter più condividere le nostre paure con gli altri. È come trovarsi in una nebbia incolore dove le forme perdonono l'odore... e... arrivederci al prossimo vostro viaggio.

Ascoltalo






Come gli scarafaggi... non moriremo mai

MOOVIDA

Non ci proponiamo di scrivere una nostra storia - curriculum vitae - perché; con la realizzazione di ogni nuovo disco, inizia sempre una "nuova storia".


Quella dei "Moovida" é; la storia di tre uomini, che grazie alla musica ed alla loro passione musicale, si sono incontrati cristallizzando nei loro dischi, e soprattutto in questo ultimo, le loro esperienze - musicali e non - le loro idee, le loro pulsioni.


"In Coda al Purgatorio" rappresenta per i Moovida uno stato d' animo. Stato d'animo di passaggio, di continua tensione verso qualcosa di tendenzialmente irraggiungibile. Il Purgatorio é; infatti una fase intermedia tra Inferno e Paradiso e, in modo paradigmatico, tra il luogo - le esperienze - da cui si proviene, ed il luogo verso cui si tende. Tensione, movimento e dinamismo sono quindi caratteristiche che descrivono la musica ed i testi dei Moovida.


Proprio il non essere legati a schemi fissi o, per cultura musicale, predeterminati, fa si' che la musica - Moovida trovi la sua connotazione in brani che: come impostazione ritmica di base, vanno dal rock, disco, all' hi-hop, mantenendo pur sempre bassi e chitarre "potenti". Lo stesso utilizzo della musica elettronica o di basi campionate con loop ritmici (comunque filtrati dall'esperienza batteristica del bassista), dimostrano questa continua esigenza di cambiamento, di non adeguamento a schemi fissi: é; la continua ricerca di un purgatorio musicale. Ogni disco é;, in sostanza, diverso dal precedente.


Anche il passaggio dai testi in inglese a i testi in italiano, risponde a una esigenza di dinamismo: ove il proprio pensiero, le proprie deduzioni nell' osservazione della realtà, debbano essere in qualche modo "comunicate", specialmente se frutto di una certa attenzione a tutto ciò che ci circonda.
"In Coda al Purgatorio" è il primo disco interamente realizzato dai tre Moovida: Antonello (voce, testi); Galliani (basso, batterie, campionamenti); Niedermair (chitarre, effetti), che nonostante esperienze giovanili alquanto diversificate sono riusciti a trovare una affinità straordinaria, dove la diversità é; assoluta ricchezza.


I dodici testi viaggiano su piani differenziati. Si va: dall' introspezione di "Vuoi essere me", "Colloidale", "Formattazioni", "Coscienza", ad una sorta di lucide e sferzanti considerazioni critiche degli aspetti politici e sociali del vivere quotidiano in: "Briciole", "Politici" (la politica e' il gioco degli adulti che non sono mai stati bambini....) e "Etica per un figlio".


"Vivo labirinti di plastica dove il mondo e' costruito ad arte per dei sogni di plastica...". È come vivere in una busta di caramelle gommose e colorate, ma assolutamente artificiali. È questo il mondo di "Amore di plastica": testo di rigetto scanzonato dei valori "plastificati" che troppo facilmente ci vengono offerti, come facilmente raggiungibile e' l' amore offertoci da una bambola gonfiabile!


In "Belle come demoni" siamo distaccati osservatori del mondo uterino e mistico delle donne, e del loro dolore per un mondo ormai perso e che noi ,"maschi", abbiamo loro rubato. In effetti sono l' essere più vicino a Dio.


"In coda al purgatorio" é; un disco, per così dire, di inizio......ma é; anche l' inizio di un rapporto di interrelazioni che vorremmo stabilire con chiunque si prenda il tempo di ascoltarci. Non precludeteci, quindi, la vostra disponibilità ad ascoltarci ed ad ascoltare anche i dischi successivi che potremmo inviarvi, dandoci, così, la possibilità di far parte di un mondo che fino ad ora abbiamo solo immaginato.....sognato.....agognato......spiato.....