25 novembre, 2006






L'incubo di Darwin

Ho visto questo film e ne sono rimasto sconvolto... sto ancora cercando di capire se devo o meno ringraziare Silvia per averlo acquistato.
Vi riporto alcune parti dalle note dell'autore, Hubert Sauper, forse a qualcuno verrà voglia di vederlo:






Il cuore del mondo.

La regione dei Grandi Laghi è il cuore dell'Africa, verde, fertile e ricco di minerali, e si dice che sia stato anche il luogo di nascita della spece umana. Quest'area è nota per la sua incomparabile fauna e vegetazione, per i suoi vulcani innevati e per i celebri parchi nazionali. Allo stesso tempo, è davvero il "cuore di tenebra" del nostro mondo. Le guerre civili che devastano questa regione - di gran lunga i conflitti più sanguinosi dai tempi della seconda guerra mondiale - si svolgono in una sorta di "limbo morale". Nel solo Congo le vittime di queste guerre sono pari a quelle dell'11 settembre a New York: solo che qui muoiono ogni giorno dell'anno. Quando non vengono completamente ignorate, queste guerre senza fine vengono al massimo definite "conflitti tribali", come quelli di Ruanda e Burundi. Le cause segrete di questi scontri sono - nella maggior parte dei casi - interesi imperialistici nel campo delle risorse naturali.



Nel cuore di tenebra.

Per girare l'incubo di Darwin abbiamo utilizzato una troupe minima: con me, solo il mio fedele compagno di avventure Sandor ed una piccola videocamera. Dovevamo restare molto vicino ai nostri "protagonisti" e seguire per lunghi periodi le loro vicende. Oggi sento che loro sono una parte fondamentale della mia vita. Quando ti trovi davanti a certi contrasti e contraddizioni, la realtà può diventare "eccessiva". In un certo senso era fin troppo facile riprendere immagini sconvolgenti, dal momento che stavo filmando una realtà di per se sconvolgente. Ma era anche facile finire nei guai. Girando in Tanzania non abbiamo mai potuto presentarci come una troupe regolare. Per poter volare sui cargo, abbiamo dovuto fingere di essere piloti o facchini e mostrare documenti falsi. In alcuni villaggi ci hanno scambiato per missionari mentre i manager delle industrie ittiche temevano che fossimo ispettori di igiene della Unione Europea. Abbiamo finto di essere uomini d'affari australiani nei bar degli hotel o semplici innocui escursionisti "che scattavano qualche fotografia" nella savana africana. Abbiamo sprecato un mucchi di tempo a rispondere alle domande di funzionari di polizia confusi e madidi di sudore, fermi presso posti di blocco o in prigioni locali. Una buona parte del budget delle riprese è stato sprecato in multe e bustarelle per tornare in libertà...
Per noi era divenuta una specie di deprimente routine, questo ritrovarsi nell'impossibilità di lavorare, seduti sotto il micidiale sole tropicale, circondati dalle lische di milioni di pesci del Nilo, cercando di non impazzire.



Solo i migliori sopravvivono?

Il vecchio interrogativo - su quale sia per il nostro mondo il miglior sistema politico e sociale - sembra aver trovato una risposta. Il capitalismo ha vinto. La forma definitiva delle società del futuro sembra essere quella della "democrazia dei consumatori", che viene considerata come "buona e civilizzata". Dal punto di vista darwiniano ha trionfato il "sistema buono", che ha vinto grazie alla capacità di convincere i suoi nemici oppure di eliminarli.
In L'incubo di Darwin ho cercato di trasformare la bizzarra storia del trionfo di una specie ittica e dell'effimero boom generato da questo pesce "adatto" in una allegoria ironica e terrificante di quello che viene chiamato il nuovo ordine mondiale. Avrei potuto fare lo stesso tipo di operazione in Sierra Leone, solo che al posto del pesce ci sarebbe stato un diamante, in Honduras una banana, mentre in Libia, Nigeria o Angola ci sarebbe stato il petrolio.
Immagino che la maggior parte di noi conosca i meccanismi di distruzione della nostra società, ma non riesca comunque ad immaginarli nella sua completezza.
Noi non riusciamo a farci un quadro completo, perchè in realtà non riusciamo a credere in quello di cui siamo a conoscenza.
Così, ad esempio, ci sembra incredibile che laddove venga scoperta una qualsiasi materia prima, la gente del posto in realtà viva in miseria, mentre i giovani si arruolano in qualche esercito o milizia, mentre le ragazze finiscono come cameriere o prostitute.
Mi fa star male dover continuare ad ascoltare e vedere le stesse storie che si ripetono incessantemente. Dopo centinaia di anni di schiavitù e di colonizzazione europea dell'Africa gli effetti della globalizzazione dei mercati sono l'ultima e più micidiale umiliazione inflitta alla popolazione di questo continente. L'atteggiamento arrogante dei paesi ricchi verso il terzo mondo (che comprende i 3/4 dell'umanità) sta creando pericoli incalcolabili per tutti i popoli.




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