07 gennaio, 2007






Conflitti, dilemmi e domande dello stesso sangue... pensieri asincroni in parallelo...

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LUI: "...avrei bisogno di spiegare le cose che mi passano dentro... che mi attraversano senza pietà... il fuoco, l'irrequietudine... la solitudine...

Ci sono momenti nei quali mi perdo nello sconforto, e mi verrebbe voglia di tornare indietro e ricominciare, prendendomi la mia vita un po' prima, viverla in modo diverso. Forse non ho dedicato abbastanza alle cose che avrei voluto/dovuto/creduto e ora mi ritrovo alcune strade e porte chiuse.

E più vado avanti e più l'ariete per abbatterle mi pesa fra le braccia... È forse ora di passare a un livello superiore? Non più teste di ariete ma semplici parole magiche per aprire le porte che celano i sogni, i desideri, l'anima?"

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LEI PARLANDO DELL'ESISTENZA: "...e questa potrebbe anche essere la risposta alla tua domanda: Mi rimane un forte dubbio riguardo al motivo per il quale io continui a cercare qualcosa..."

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SEMPRE LEI: "...Secondo me sono in parte dei meccanismi di protezione che hai elaborato col passare degli anni e in parte la grandezza della mente umana che si da libero sfogo. Se hai ancora la tua copia del Faust a portata di mano rileggiti il primo monologo di Faust:

"Habe nun, ach! Philosophie,
Juristerei und Medizin
Und leider auch Theologie
Durchaus studiert, mit heißem Bemühn.
Da steh ich nun, ich armer Tor,
Und bin so klug als wie zuvor!"





LEI: "E quando dico meccanismi di protezione intendo protezione anche dall'orribile realizzazione che tutto questo, la nostra vita, non sia nulla, non siamo altro che atomi in un brevissimo momento nell'esistenza dell'universo e dopo la morte non c'è nulla.

Per non soccombere a questo pensiero dobbiamo continuamente dirigere la nostra mente verso qualcosa, che puo' essere un'idea o uno scopo. La funzione della religione non è nessun'altra che alleviarci dalla mostruosità della vita che incomincia a finire nel momento in cui nasciamo, e quindi la religione ci racconta le storielle che dopo la morte si va in cielo ecc, perchè altrimenti la vita sarebbe insopportabile (vedi Nietzsche)."

[...]

LEI SUI ALCUNI DOTTORATI UMANISTICI (ma non solo umanistici): "E ho perso il rispetto per tesi e dottorati in discipline umanistiche che non fanno altro che fare "copia e incolla" di quel che hanno scritto altri studiosi. Mi piace pensare che un giorno succedera' quel che hai visto nel sogno..."

[...]

LUI, VISIBILMENTE (meglio virtualmente) SCOSSO: "Mi fa sorridere il fatto che questo è quello che pensavo io delle discipline umanistiche un tempo. Ma poi ci sono stati testi che hanno contribuito a insegnarmi ad esprimere le mie ansie, trasformarle in stati di aggregazione diversi. Mi odio per non aver riconosciuto l'importanza del linguaggio, della poesia molto, molto prima. La matemetica ti impegna la mente e ti distoglie momentaneamente dai problemi... ma poi tornano. È un po' come fare una balla... la vivi e mentre la consumi non pensi a nulla... ma poi, il giorno dopo, tornano i problemi e ti tocca affrontarli con una mente tutt'altro che lucida :-)

Per la poesia è diverso... mentre scrivi modelli la sostanza dei tuoi problemi, te ne scarichi, li fissi in parte sulla carta... come in un'arte marziale ne sfrutti la forza per usarla contro di lei...

Mi nasce il dubbio che tu, che mi citi Faust... che assorbi... che capisci... sia ben oltre a quello che io possa tentare di capire... e che forse un giorno la penserò come te..."


Grazie sorella, per essere passata di qui lasciando la tua impronta...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pypo non penso che la sorella a cui fai riferimento sia un'infermiera!
Ma pensa se poi Noi stessimo vivendo nella simulazione di qualcun'altro? Potremmo anche essere degli osservatori di realtà "simulate" di seconda generazione. E allora la terra sotto i piedi, lentamente si scioglie diventando liquida, per poi diventare spazio e infine "cosmo". La cosa divertente è che, così facendo, non "impazziremo mai".
Il tuo filo conduttore....Mr. Boerna