Visto il commento di Giulia all'articolo qui sotto, voglio condividere la seconda, secondo me molto ben riuscita collaborazione fra i Moovida e Giulia.
Quando lei dice "è femmina. anche questa volta. un capolavoro femmina." io mi sento di aggiungere che "è passione, troppa passione".
Promettiamo di renderla ascoltabile fra non molto (un po' come la promessa di Berna di tradurre testi di utopiche interviste dei Moovida dall'aramaico antico).
E il suo nome è: Io so di te
Ingollando sorsate di nettare
So di te che non sai di niente
Del tuo tempo assente
Maschera vivente
Io, io so di te
Delle tue dipendenze
Lo sguardo ingombrante
La bocca tagliente
Io, io so di te
Plasma alla mia perversione
So di perdite
E di ferite e la tua ombra sulla mia pelle
So di niente e questa resa dei conti
Di catene legate alla schiena
La saliva nelle mie dita
Conosco le mani
Il tuo fare e disfare
So dei tuoi viaggi, del tuo non tornare
Nelle mie stanze, le mie prigioni
Vedo campane come sbranarsi
Fanculo la quiete
Vedo la nuca vedo la voce
Il sapore stonato
Il miele malato
Noi che da sempre ci scrutiamo
Senza vederci mai
Dio se solo quel tuo sguardo
Non fosse che un gesto distratto
So tutto di nulla so del buio
So tutto di te
Il mio peccato dentro al tuo
Le cicatrici sono per sempre.
Conosco le mani
Il tuo fare e disfare
Non posso spiegare.
Sotto cieli dove piovono stelle
I tuoi piedi scalzi
Le tue mani nude
Come fiere noi ci sbraniamo
E tutti questi morsi
Non ci saziano mai.
Grazie...
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